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Adolescenti e Coronavirus

da | Apr 15, 2020

Siamo ormai costretti in casa da diversi, anzi molti giorni. Tutti noi abbiamo cercato di ri-adattarci alla nuova situazione.

Obbligati a convivere 24 ore su 24 con genitori, figli, fratelli e nonni.

 

La situazione è pesante per tutti, a tutte le età, ma forse ancor di più per gli adolescenti. 

Il periodo adolescenziale è proprio il momento in cui la ragazza inizia a distaccarsi dalla famiglia, a conoscere il mondo che la circonda ed acquisire una maggiore autonomia.

 

L’adolescenza e le sue trasformazioni

 

Durante l’adolescenza si sperimenta, si ha voglia di fare esperienza, si ha una forte spinta verso il mondo esteriore: per un’adolescente è importante il gruppo dei pari; grazie al rapporto e alla relazione con i coetanei ella si rispecchia e crea la sua identità.

E’ nel gruppo che la ragazza si confronta, si mette in gioco e conosce; in un gruppo che non è più quello familiare, ma quello di persone della sua stessa età: è attraverso prove e tentativi che l’adolescente ricerca la sua identità.

In questa delicata fase della vita è quindi molto importante la relazione con i pari: a scuola, nelle attività sportive, con il gruppo del quartiere.

 

Essere adolescenti durante un’epidemia

 

Nella situazione che stiamo vivendo, legata all’epidemia da Coronavirus, le ragazze, ma anche i ragazzi hanno dovuto stravolgere completamente le loro abitudini. Probabilmente si sentono davvero come uccelli in gabbia: limitati in casa, senza poter andare a scuola, senza poter fare sport o uscire con gli amici.

 

Tutti noi probabilmente ricordiamo il nostro periodo adolescenziale, fatto di litigi con i genitori, grandi amicizie e anche grandi amori.

Si discute spesso con i genitori: l’adolescenza porta a dei cambiamenti e  a delle trasformazioni sia a livello cognitivo che fisico che influiscono sul comportamento e sull’emotività.

Gestire la relazione con dei figli adolescenti sicuramente non è semplice: bisogna comunicare con loro, ascoltarli e aiutarli se ne hanno bisogno, rispettando ciò che non vogliono dire e ciò che non vogliono che gli adulti sappiano.

E’ importante porre loro dei limiti, dire dei no, ma essere una base sicura e una guida su cui la ragazza sa di poter sempre contare.

In adolescenza si creano intensi legami di amicizia, proprio perché insieme ai coetanei  si mettono alla prova i limiti: si è curiosi di conoscere e scoprire il mondo, con tutta la carica emotiva che ciò comporta.

 

Alla luce di quanto detto possiamo provare a metterci nei panni degli adolescenti in questo momento: quanto possano percepire l’ambiente domestico stretto, quanto possano sentire la mancanza della loro precedente quotidianità, degli amici, della scuola e dello sport.

 

Le ragazze e i ragazzi ora seguono la didattica a distanza: come detto hanno dovuto riorganizzare le loro giornate. Si possono coltivare delle passioni o degli interessi per cui prima magari non si aveva tempo, si può fare sport e allenarsi in casa.

Si programma la giornata in maniera diversa: è importante creare una nuova routine.

In questi giorni, nel mio lavoro, ho sentito mamme dire che i loro figli hanno scambiato il giorno per la notte: la colazione è diventata il pranzo, e vanno a dormire alle 4 o 5 di mattina.

I genitori devono far sì che i figli rispettino le regole e gli orari: è apprezzabile che la quotidianità e la routine che si ristabilisce sia scandita da orari convenzionali: la notte si dorme, il giorno si fanno varie attività, tra cui lo studio.

 

Il rapporto con i coetanei

 

E gli amici? Le ragazze e i ragazzi sanno utilizzare molto bene la tecnologia e gli smartphone, quindi si potranno sicuramente sentire tramite videochiamate, magari anche facendo delle videochiamate di gruppo. Ovviamente non sarà come vedersi di persona, ma è un modo per tenere vivi i rapporti e sentirsi vicini.

 

Lo smartphone è uno strumento fondamentale in questo periodo per tutti noi: ci tiene in contatto con il mondo e ci informa di quello che succede. E’ importante però, per gli adolescenti, non farne un uso smodato.

Durante queste lunghe giornate in casa una ragazza sicuramente avrà dei momenti di noia: non saprà cosa fare. In questi momenti, invece di prendere il cellulare o accendere la TV, si può provare a calarsi nella noia, a stare in questa condizione. Noi tutti non siamo più abituati ad annoiarci: sempre bombardati da mille informazioni e da mille cose da fare.

Il virus che ci ha bloccati tutti in casa ci dà un’opportunità: ripensare la nostra quotidianità e la nostra vita.

Proviamo ad annoiarci: la noia stimola la nostra creatività, l’immaginazione e la curiosità. Viviamo la noia e facciamola nostra: fa bene alla nostra mente e al nostro corpo, agli adulti così come ai ragazzi.

 

Come gli adulti, ma forse ancora di più, gli adolescenti soffrono per la situazione che stiamo vivendo. Hanno paura, al di là del virus, di poter perdere le amicizie e quella che era la loro vita precedente.

E’ importante, come detto sopra, continuare a tenere vive le relazioni con gli amici e con il partner, se si ha: sentirsi e vedersi tramite uno schermo, non è come essere uno di fronte all’altro, ma ci fa sentire più vicini e meno soli, in questo momento difficile per tutti.

Probabilmente non si tornerà alla vita di prima, è tutto in divenire: ma si avrà la certezza e la consapevolezza che gli amici sono qui, pronti ad abbracciarci appena si potrà.

 

Gestire la quotidianità in casa

 

La convivenza forzata in famiglia è sicuramente difficile da gestire. Ogni membro della famiglia dovrebbe avere i propri spazi, dei momenti di privacy in cui non viene disturbato.

Genitori e figli devono comunicare: delle ansie e delle paure del momento. E’ importante soprattutto in questo momento che i genitori siano di aiuto e sostegno alla ragazza, che ascoltino i suoi bisogni e le sue paure. Comunicando si crea un clima sereno che giova a tutta la famiglia.

 

In base ad un’indagine on-line avviata da Laboratorio Adolescenza per verificare il vissuto degli adolescenti in questo momento, emerge che gli adolescenti sono attenti e responsabili nell’affrontare l’emergenza Coronavirus.

Secondo l’indagine la tecnologia è d’aiuto in questo momento, in quanto consente di rimanere connessi al gruppo di amici, in modalità un po’ diversa rispetto a prima: meno messaggi e più videochiamate.

 

Riporto ciò che ha detto Fulvio Scaparro, psicologo e psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza e referente dell’area psicologica di Laboratori Adolescenza: “Che alla loro età abbiano un ottimismo di fondo che in qualche modo li tranquillizza è ragionevole.

Così come l’aver ripreso la scuola, sia pure con modalità diversa, e comunque a loro concettualmente gradita, li riporta a ricostruire una sorta di agenda della giornata, il che certamente aiuta a mantenere un buon equilibrio.

Riguardo la grande prudenza manifestata, il “tutti a casa” – che non consente la vita di gruppo, in cui tipicamente si innescano i meccanismi che inducono alla competizione e quindi al rischio – li porta ad avere atteggiamenti meno trasgressivi. Senza “pubblico” anche Lucignolo sarebbe diverso. In ogni caso passata l’emergenza torneranno, nel bene e nel male, quelli di sempre, magari con qualche momento di riflessione in più. In ogni caso non assisteremo ad una mutazione genetica dell’adolescenza”.

 

Probabilmente è vero, gli adolescenti torneranno quelli di sempre, con un momento di riflessione in più e una nuova grande esperienza che li aiuterà a crescere e maturare.

 

Tutti gli adolescenti avranno un’esperienza comune da poter condividere e raccontare: ognuno la sta vivendo a modo suo.

C’è chi riesce a vivere questo momento più serenamente, e chi magari dopo tutti questi giorni inizia ad avvertire questa situazione stretta, magari prova emozioni contrastanti, paura per quello che verrà.

 

Sono in primis i genitori che vivono a stretto contatto con la ragazza che potrebbero avvertire il suo disagio, magari anche se la figlia non lo dice e non lo manifesta.

Come detto sopra, cerchiamo di comunicare con i nostri figli, sempre, e ancor di più in questo momento così delicato.

Se pensi che tua figlia stia vivendo un momento di difficoltà e non sai come aiutarla, trovi difficoltà nel comunicare con lei, mi puoi contattare per una consulenza on-line o in studio.

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