Se sei una donna ti sarà capitato di ricevere fischi per strada, di ascoltare qualcuno che grida “ciao bella” o suona il clacson, almeno una volta nella vita.
Fischi, battute, suoni col clacson, allusioni sessuali, vengono considerate molestie di strada.
Nel 2014 è stato pubblicato un video su YouTube per evidenziare la prevalenza delle molestie di strada. Attraverso le riprese di una telecamera nascosta, si osserva la giornata di una giovane donna, in jeans e maglietta nera, che cammina per le strade di New York per 10 ore. Nel corso della giornata, la telecamera ha registrato più di 100 casi di comportamento oggettivante diretto verso la ragazza, compresi commenti volgari, offese verbali, ammiccamenti, fischi e sguardi fissi. Questo video descrive chiaramente il fenomeno del catcalling.
Il catcalling e le molestie di strada
Il catcalling è considerato una forma di molestia verbale, e, secondo la Treccani, rimanda al comportamento proprio di chi, in modo insistente e grossolano, importuna le donne per strada.
Uno studio interculturale ha rilevato che l’84% delle donne subisce per la prima volta molestie di strada prima dei 17 anni. E una recente ricerca (2021), svolta su un campione di 1089 donne tra i 18e i 55 anni, ha evidenziato che il 71% delle intervistate ha riportato di aver subito una molestia sessuale in luogo pubblico, di queste il 51% ha subito catcalling, mentre il 35% commento o battute che l’hanno fatta sentire a disagio o in pericolo.
Quando non ci sono segnali di consenso e disponibilità, ogni commento non richiesto, ogni invadenza del proprio spazio personale, qualunque attenzione indesiderata, è considerato una vera e propria molestia.
Il fenomeno oggi rispetto al passato
Oggi si sente molto parlare di questo fenomeno, e c’è chi lo sminuisce, spesso si fanno battute e si fa ironia: che male c’è a fare un fischio o un apprezzamento ad una bella ragazza?
Chi esercita questa forma di molestia probabilmente ne è poco consapevole, e per questo molti ritengono che sia normale o naturale. Forse è proprio la molestia che si nasconde dietro ad un complimento: due concetti, molestia e complimento, completamente diversi.
In passato questi modi di fare non erano considerati così gravi: chi agisce il comportamento può non essere consapevole della molestia, e chi lo riceve si potrebbe sentire anche lusingata.
Disagio emotivo e problematiche legate al fenomeno
Ma una donna che subisce un commento offensivo, un “complimento” pesante, potrebbe provare vergogna, disagio emotivo, paura e evitamento di contesti e situazioni in cui non si sente al sicuro e potrebbe non sentirsi libera di andare dove vuole o di vestire come meglio crede.
Alla luce di tutto questo e per riflettere insieme, io vi pongo una domanda: è davvero troppo esasperato il concetto di catcalling, o è effettivamente una molestia? Chi lo stabilisce il confine tra molestia e complimento? Non è semplice, è una tema delicato che dovrebbe rendere tutti noi più consapevoli delle dinamiche che si attivano quando si agiscono dei comportamenti che, apparentemente possono sembrare innocui, ma che possono ferire e fare male a chi li riceve.
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