Una nascita prematura è un parto che avviene tra la ventiduesima e la trentasettesima settimana di gestazione. Un bambino nato prima della trentasettesima settimana viene considerato prematuro.
Se stai leggendo questo articolo è forse perché anche tu, ti trovi, o ti sei trovato, a vivere una situazione così come genitore o familiare di un bimbo prematuro. Se sei una mamma e il tuo bimbo è nato prima del tempo, o comunque è stato portato in Terapia Intensiva Neonatale, probabilmente ti senti in colpa per ciò che è accaduto, pensi che il tuo corpo non sia stato in grado di far sviluppare il bimbo in modo corretto, ma presumibilmente non c’è nulla che avresti potuto fare.
Nascita prematura: cos’è la TIN
In genere, il periodo della gravidanza è un momento molto particolare sia per la donna, ma anche per l’uomo. Si hanno delle aspettative, in genere, positive rispetto a quella che può essere la salute del nascituro, anche se le paure per la sua salute ci sono sempre.
Frequentemente, la donna, nei nove mesi prova tante sensazioni contrastanti, forse mai provate prima d’ora. Un misto di ansie e paure, per il parto, e anche il dubbio se ci si senta in grado, all’altezza di accudire un neonato. Ma anche tanta gioia e tanta voglia di conoscere il bimbo, è la più bell’attesa della vita.
Questo anche per il padre, che viene coinvolto, generalmente, durante tutto il corso della gravidanza.
Se il bambino dovesse nascere prima del termine, o dovesse avere problemi alla nascita, viene ricoverato in TIN, la Terapia Intensiva Neonatale, dove può rimanere per diverse settimane o mesi.
I genitori vivono questo evento, il vedere il loro bimbo dentro una culla termica, senza magari poterlo toccare subito, con un senso di impotenza.
La mamma, specialmente, vive questa condizione come se il legame con il suo bimbo si fosse interrotto improvvisamente.
Inizia così, un percorso fatto di ansie e paure, ma anche di piccoli progressi giornalieri. Questo dipende anche dalla prematurità del bimbo e dalle sue condizioni di salute.
I benefici della Terapia Intensiva Neonatale
Il dottor Stefano Martinetti, direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano ritiene che: «Grazie all’esperienza maturata negli ultimi 20 anni in questi speciali reparti, oggi si è arrivati a far soprav+vivere neonati anche di 23-24 settimane di gestazione, che corrispondono circa alla metà della normale durata di una gravidanza, e del peso anche inferiore a 750 grammi. Tra l’altro, nei migliori centri più del 50% dei neonati estremamente prematuri hanno una normalità di sviluppo».
In un momento così particolare ci chiediamo perché il destino, la vita, abbia riservato una condizione così proprio a noi.
Oggi, nelle TIN, viene utilizzata una semplice tecnica, chiamata marsupio terapia, che consiste nel contatto pelle a pelle tra mamma e figlio. Essa favorisce lo sviluppo neurologico e psicologico del bambino. Anche le mamme si tranquillizzano, diventano più sicure, e tutto ciò fa sì che il legame diadico si rafforzi.
Come detto, i genitori vengono aiutati anche proprio fisicamente ad entrare in contatto con il bimbo. All’interno della TIN i genitori possono avere supporto e sostegno da tutto il personale, a partire dai medici, dagli infermieri, e spesso anche dagli psicologi, che sostengono il genitore e lo aiutano in questo particolare momento della sua vita.
Come detto sopra, durante il periodo della gravidanza si hanno delle aspettative su come sarà la nascita del bimbo, ma a volte può succedere che queste non vengano attese, come nel caso dei neonati che vengono poi ricoverati in TIN.
In questo caso, come detto, il genitore viene supportato psicologicamente ed emotivamente in questo delicato momento, e viene sostenuto nell’accettazione di questa complessa situazione legata alla nascita prematura.
Se, però, dove si trova il tuo bambino non ci sono psicologi a disposizione e pensi di aver bisogno di qualcuno che ascolti le tue emozioni di questo momento, che accolga come ti senti, che dia accoglienza al tuo vissuto puoi contattarmi per una consulenza, o on-line o in studio.
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