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Come attivare le dee (parte seconda)

da | Giu 8, 2020

 

Molte dee possono essere presenti allo stesso tempo nella psiche di una donna, quale dea o quali dee siano attivate in una certa donna, in un dato momento, dipende dall’insieme di diversi elementi che interagiscono fra loro: la predisposizione della donna, la famiglia e la cultura, gli ormoni, gli altri, le circostanze imprevedibili, le attività scelte e le fasi di vita.

L’effetto della cultura sulle divinità femminili

Quali sono le dee che la cultura rinforza attraverso i ruoli che consente alle donne? Nelle società patriarcali i ruoli accettabili sono quello della fanciulla (Persefone), della moglie (Era) e della madre (Demetra). Afrodite viene condannata come “prostituta” o “tentatrice”, a causa di una svalutazione della sensualità e della sessualità di questo archetipo. E diverse culture passate e presenti negano attivamente alle donne l’espressione dell’indipendenza, intelligenza o sessualità, cosicché qualsiasi segno della presenza di Artemide, Atena e Afrodite deve essere domato.

La vita della donna assume la forma dei ruoli consentiti dal suo tempo; vi sono degli stereotipi che favoriscono alcuni modelli di divinità femminili rispetto ad altri. Il sostegno delle istituzioni è molto importante. Per esempio, negli anni Settanta in America nacque il movimento della donna: furono anni fruttuosi per Artemide e Atena. Le donne che avevano il desiderio di realizzarsi ora venivano sostenute dai tempi. Molto più di quanto fosse accaduto nel passato, ora studiavano e conseguivano lauree in medicina, economia e giurisprudenza.

Conseguenze dell’equilibrio ormonale sulle divinità femminili

Durante la pubertà, in gravidanza e nella menopausa, quando vi è un cambiamento radicale dell’equilibrio ormonale, alcuni archetipi sono in primo piano rispetto ad altri. Gli ormoni responsabili della crescita del seno e dello sviluppo genitale durante la pubertà possono stimolare la sensualità e la sessualità tipiche di Afrodite. Alcune ragazze, infatti, con lo sviluppo fisiologico diventano giovani Afrodite, altre invece non si interessano ai ragazzi. Il comportamento è determinato dall’interazione tra ormoni e divinità archetipiche.

La gravidanza porta ad un aumento del progesterone; anche in questo caso le donne possono reagire in maniera diversa.  Alcune, quando il corpo incomincia ad appesantirsi si sentono in contatto con Demetra, dea della maternità, vivono un momento di realizzazione emotiva. Altre non perdono un giorno di lavoro, è come se ignorassero di essere incinte.

La menopausa, che provoca la caduta di estrogeni e progesterone, è un altro momento di trasformazioni ormonali. Il modo in cui la donna reagisce, dipende, ancora una volta, dalla dea attiva in lei.

Anche durante il ciclo mestruale, dato che gli ormoni e gli archetipi interagiscono, alcune donne sperimentano un “cambiamento di dea” che si riflette sulla loro psiche. Le donne sensibili a questi cambiamenti, durante la prima metà del ciclo, avvertono una maggior intesa con le dee indipendenti, in particolare Atena e Artemide, e con il loro peculiare atteggiamento estroverso rivolto verso il mondo. Durante la seconda metà del ciclo, invece, all’aumento del progesterone, l’ormone della gravidanza, alcune donne sentono la tendenza a “costruire il nido”, ed i sentimenti di donna dipendente e di casalinga si fanno più evidenti. In questo momento l’influenza più forte è quella di Demetra, Persefone, Era o Estia.

Quando diverse dee vorrebbero la supremazia, le variazioni dell’equilibrio ormonale e i “cambiamenti di dea” possono portare a conflitti e confusione nella donna. Un modello classico è rappresentato dall’indipendente donna Artemide, che magari vive con un uomo che fa resistenza al matrimonio, o che non ha la stoffa del marito. La convivenza è un accordo che a lei sta bene, fin quando non c’è il mutamento ormonale. Ad un certo punto della seconda metà del ciclo, il bisogno di Era di essere la compagna di un uomo riceve un supporto ormonale: ora non essere sposata provoca in lei un senso di risentimento o di rifiuto, che porta ad una guerra mensile o una minidepressione, che finisce, prevedibilmente, dopo le mestruazioni.

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