Il weekend appena trascorso ho preso parte ad un’interessante lezione sulla Nutraceutica, in parte svolta dal professor Erus Sangiorgi, medico e docente della Scuola di Naturopatia di Bologna.
Chi è il dottor Buteyko
Durante il weekend di formazione, in cui erano presenti anche altri docenti, il prof. Sangiorgi ci ha parlato di un particolare metodo di respirazione: il metodo Buteyko. Konstantin Buteyko è stato un medico russo, che già dagli anni ‘50 del ‘900 studiò la respirazione dei soggetti asmatici.
Questo metodo è stato validato anche dall’OMS per i disturbi legati all’asma, ma è ritenuto valido anche per altre patologie come ansia e attacchi di panico.
Buteyko si rese conto che frequentemente sia i bambini che gli adulti con asma avevano un tipo di respirazione caratterizzata da iperventilazione, con un aumento della concentrazione di ossigeno nel sangue. Egli notò che la respirazione è strettamente collegata allo stato di salute di una persona.
Buteyko constatò che quando salgono in alta quota oltre i tremila metri, gli asmatici hanno un miglioramento della loro respirazione.
Quindi ne deriva e dà la riprova di quella che era un’ipotesi già diffusa, cioè che la disponibilità di ossigeno per nutrire le nostre cellule dipende dalla concentrazione di anidride carbonica nel sangue.
Infatti, maggiore è la concentrazione di anidride carbonica nel sangue, e maggiore è la facilità con cui l’ossigeno si libera dall’emoglobina e può entrare nei tessuti. Quindi, in alta montagna, dove diminuisce la concentrazione di ossigeno, e aumenta quella di anidride carbonica, si respira meglio, e questo soprattutto per coloro che hanno problemi respiratori.
La tecnica volta alla rieducazione respiratoria
A questo punto il suddetto dottore mette a punto una tecnica di respirazione: innanzitutto bisogna respirare col naso, ed è inoltre una respirazione diaframmatica. Buteyko propone questo tipo di respirazione anche per coloro che soffrono di ansia. La cosa più importante è verificare quella che lui definisce PAUSA CONTROLLO, cioè la nostra capacità di rimanere in apnea, quindi senza respirare; dobbiamo verificare per quanto tempo riusciamo a rimanere in apnea espiratoria a polmoni vuoti, questa appunto è definita pausa controllo.
Il prof. Sangiorgi consiglia di svuotare completamente i polmoni facendo una grande inspirazione seguita da una espirazione forzata fino ad eliminare del tutto l’aria, il respiro, rimanere a polmoni vuoti, contando mentalmente e vedendo quanti secondi riusciamo a stare senza riuscire a respirare.
La pausa controllo per un soggetto normale secondo Buteyko varia dai 40 ai 50 secondi; chi ha dei tempi inferiori deve rieducare il proprio respiro.
Come rieducare il respiro?
Buteyko, come detto sopra, insegna una tecnica molto semplice, che consiste nell’inspirare col naso, espirare con la bocca forzatamente eliminando completamente l’aria, rimanere a polmoni vuoti senza respirare per almeno 10 secondi, poi di nuovo inspirare, poi di nuovo espirare immediatamente, rimanere con la pausa 10 secondi, e poi inspirare.
Questa tecnica può essere utilizzata mentre si cammina o si guida, non compromette alcuna interazione a livello mentale, anzi riduce drasticamente l’ansia. Ma la cosa migliore è mettere in atto questa tecnica la sera, in special modo per chi soffre di problemi dell’addormentamento. Ci si mette quindi sdraiati nel letto, si inspira, si espira forzatamente, si elimina completamente l’aria, si rimane senza respirare per almeno 20 secondi e il pensiero va riportato alla respirazione, questo è molto importante.
Il metodo Buteyko e l’ansia
Questa tecnica è molto utile per l’ansia e per gli attacchi di panico; infatti molti atleti pochi minuti prima di iniziare una competizione, per controllare il livello di ansia, respirano dentro un sacchetto di carta. Questo favorisce un’alta concentrazione di anidride carbonica, diminuisce la concentrazione di ossigeno, e ciò permette di aumentare l’assorbimento e l’utilizzazione di ossigeno da parte delle cellule.
Il metodo oggi
Allo stato attuale il metodo Buteyko viene considerato una tecnica complementare che non ha sufficienti dati empirici per essere supportata, anche se da molti viene ribadita la sua efficacia. È sicuramente una tecnica valida di rieducazione respiratoria, data anche la sua somiglianza con alcune tecniche di respirazione Yoga.
Può dare beneficio evidente a chi la pratica, ed è una sorta di tecnica di autocontrollo di se stessi e del proprio corpo, che responsabilizza il soggetto, e se inserita all’interno di un percorso prettamente psicologico, può offrire dei benefici volti al benessere globale della persona.
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