Che cos’ha in comune la donna Estia con questa dea? Come la dea, la donna Estia è una persona non invadente, silenziosa, la cui presenza crea un’atmosfera di calore e di ordine che dà un senso di pace. È di solito una donna che ama la solitudine ed è introversa. La sua casa è sempre pulita e ordinata, sembra un luogo di pace, in cui aleggia una calma senza tempo.
L’infanzia
La bambina Estia è docile e compiacente, in genere fa ciò che le dicono gli altri, e quando gioca da sola è contenta. È una bambina silenziosa e autosufficiente: se si fa male o si spaventa, può andare o nella sua stanza per cercare conforto nella solitudine, oppure correre dalla madre. Spesso gli altri si sentono attratti da una presenza interiore che emana da lei, è come se nell’aria aleggi un senso di saggezza e di tranquillità.
La piccola Estia tende a non attirare l’attenzione su di sé. Quando tiene in ordine la sua stanza viene solitamente lodata. Se rimane troppo sola con se stessa, viene spinta a unirsi alla famiglia o ad uscire.
I genitori
La dea Estia era la primogenita di Rea e Crono, la prima ad essere inghiottita dal padre e l’ultima ad uscire dal suo stomaco. Per questo è rimasta prigioniera nelle viscere buie e opprimenti del padre per più tempo rispetto ai suoi fratelli, ed è l’unica ad esservi rimasta da sola. Ebbe un’infanzia non molto felice. Crono era un padre tirannico, che non nutriva affetto per i figli. Rea era debole e impotente e non faceva niente per proteggerli. Di tutti i figli, Estia era la più indipendente nell’affrontare le situazioni.
L’infanzia di molte donne Estia ripercorre la trama dell’infanzia della dea: padri tirannici e violenti e madri deboli e a volte anche depresse. Spesso queste donne sono cresciute in famiglie in cui i bisogni dei figli sono sottovalutati, e ciò le ha portate a chiudersi in se stesse per tutta l’infanzia.
Una figlia Estia che cresce in una famiglia conflittuale o in un ambiente scolastico che sente estraneo, tende a ritirarsi emotivamente, volgendosi al proprio mondo interno per trovare conforto. Spesso si sente poco legata ai fratelli o ai parenti: e veramente è diversa da loro, si sente interiormente differente da chi le sta intorno. È una persona discreta, e anche in mezzo agli altri coltiva la solitudine.
Al contrario, una figlia Estia che ha avuto dei genitori attenti, una famiglia “normale”, può non manifestare caratteristiche estiane. Dalla scuola materna, magari, è stata aiutata a superare la sua timidezza e la sua riservatezza. Così la personalità che sviluppa si adatta alle esigenze dell’ambiente, accrescendo la sua socievolezza. Viene incoraggiata ad avere buoni voti a scuola, a partecipare a qualsiasi attività, dal balletto al calcio, ad essere materna verso i bambini più piccoli, a uscire con i ragazzi quando frequenta la scuola superiore. Nonostante ciò, interiormente rimane fedele alla dea; ha una sua indipendenza, un suo distacco e un equilibrio emotivo che le derivano dall’attenzione che dà al mondo interno.
Adolescenza e maturità
L’adolescente Estia non si fa coinvolgere dalle passioni incandescenti e dalle instabili alleanze delle coetanee, come la dea, che non prendeva parte agli intrighi amorosi o alle guerre a cui prendevano parte le altre divinità dell’Olimpo. Quindi, può essere una persona isolata sul piano sociale, che non partecipa a niente, e che agli altri appare isolata per scelta. Se invece ha sviluppato aspetti diversi della personalità, può avere amicizie e partecipare alle attività scolastiche e sociali. Gli amici la apprezzano per il suo calore silenzioso e per la sua fermezza, anche se a volte sono esasperati perché lei non prende mai posizione in una discussione, e la vorrebbero più competitiva.
Alla donna Estia che si iscrive all’università, spesso piace l’anonimato di un grande ateneo e l’opportunità di avere una stanza o una casa tutta sua. Se una donna che segue questa dea frequenta l’università, lo fa o perché in lei sono importanti anche archetipi diversi, o perché ciò corrisponde alle aspettative degli altri.
Il lavoro
La donna Estia non è ambiziosa e competitiva, non cerca riconoscimenti, non le importa il potere e non conosce le strategie per farsi strada nella carriera. È spesso un’impiegata, svolge un lavoro tradizionalmente femminile, dove la sua presenza passa inosservata o viene data per scontata; lavora con costanza e lealtà, rimane fuori dai giochi politici e dai pettegolezzi dell’ufficio e crea un’atmosfera calda ed ordinata. Alla donna Estia piace dare un tocco di femminilità all’ufficio.
La donna Estia può eccellere in professioni dove è richiesta la pazienza o l’immobilità: è la modella preferita dei fotografi perché qualcosa, nei suoi occhi, “guarda dentro” e possiede una grazia e un’immobilità inconsce.
Molte donne Estia hanno successo anche quando passano dall’altra parte dell’obiettivo. Le qualità di pazienza e di immobilità sono molto utili alla fotografa che deve cogliere il momento giusto, il gesto espressivo o la posizione spontanea.
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