I rapporti con le donne
La donna Estia ha delle amiche a cui fa piacere passare del tempo con lei ogni tanto, forse perché anche loro hanno dei tratti estiani e considerano l’amica un rifugio sicuro dove quella parte di loro può emergere. Questa donna ha la qualità di saper ascoltare con animo comprensivo, di rimanere attenta, non si perde in pettegolezzi o discussioni intellettuali, al di là del tumulto che l’amica le porta, garantendo sempre un posto al caldo, accanto al suo focolare.
La sessualità
Se Estia è l’archetipo dominante, la sessualità per la donna non è molto importante, anche se è interessante osservare che questo vale anche nel caso che sia una donna orgasmica. Tanto le donne Estia quanto i loro compagni hanno parlato di come la sessualità fosse sopita in loro fino all’inizio dei rapporti sessuali. Da allora, diceva un marito, “mi risponde con grande passione”.
La donna Estia non orgasmica considera la sessualità come un’“esperienza dolce e calda”, che le piace procurare al marito: “E’ bello quando mi cerca. Mi sento vicina a lui e contenta per lui”.
La donna Estia in una relazione omosessuale segue lo stesso modello. Il sesso non è molto importante, la relazione può durare mesi o anche anni senza che la sessualità trovi espressione.
Il matrimonio
La donna Estia corrisponde all’idea della “buona moglie”. È una brava donna di casa, non ha grandi ambizioni, non compete con il marito e non lo critica. Non cerca la compagnia di altri uomini, tende ad essere una donna fedele. Non esiste tentazione che la induca al tradimento, fino a che non subisce l’influenza di Afrodite.
La donna Estia per sentirsi emotivamente realizzata non ha bisogno di un uomo, rimane silenziosamente una dea vergine, “una in se stessa”: senza un uomo la sua vita sarebbe diversa, ma non perderebbe senso o scopo.
I rapporti con gli uomini
La donna Estia attira gli uomini che cercano una compagna silenziosa, autosufficiente e remissiva, che promette di essere una buona moglie. Sono uomini che si vedono nel ruolo tradizionale del capofamiglia, di colui che porta il pane a casa.
Spesso Estia attira gli uomini che considerano la donna o una “santa” o una “puttana”, quelli che classificano le donne “buone”, e quindi “sante” se non hanno esperienza sessuale e non hanno interesse per il sesso; “cattive”, o “di facili costumi”, se provano attrazione per gli uomini e sono sessualmente eccitabili. Le prime, le sposano, con le seconde si concedono delle avventure. Se è sposata con questo tipo d’uomo, la donna Estia potrà rimanere all’oscuro per sempre dei piaceri della sessualità perché il marito non desidera una moglie facile all’eccitazione sessuale e che esprima desideri suoi.
Molti matrimoni tradizionali riusciti sono unioni tra un marito Ermes, il classico uomo d’affari che viaggia, fa l’imprenditore, ha comunicativa, è intraprendente e abile nelle trattative e sa muoversi nel mondo, e una moglie Estia che tiene acceso il focolare domestico. Ognuno dei due membri della coppia è molto soddisfatto di ciò che fa, e questa soddisfazione sostiene indirettamente l’attività dell’altro. Lui è contento di non doversi occupare dell’andamento domestico, perché lei se ne prende cura molto bene, e non è che lo fa per lui, ma così facendo si sente autonoma.
Come la dea, sembra che il destino della donna Estia debba essere quello di rimanere anonima, sebbene la sua presenza sia centrale.
I figli
La donna Estia può essere una madre eccellente, che si occupa dei figli con un’attenzione accogliente e tenera, soprattutto se nella sua psiche vive anche un po’ di Demetra. Per i figli non ha grandi ambizioni e per questo li lascia essere se stessi. Si prende cura di loro in modo naturale e crea un ambiente caldo e sicuro. I figli non sentono il bisogno di ribellarsi o di staccarsi: se da adulti vanno in terapia, non mostrano grandi problemi materni da elaborare.
Ma quando si tratta di aiutarli ad affrontare delicate questioni di rapporti sociali o situazioni competitive, non è in grado di farlo. Lo stesso vale per lo sviluppo delle ambizioni personali e della carriera.
La mezza età
Arrivata alla mezza età, la maggior parte delle volte la vita della donna Estia appare stabilizzata. Se è sposata, è una casalinga contenta del suo ruolo. Se non lo è, non si preoccupa di essere sola e non è in cerca di un uomo.
La mezza età può essere il momento in cui la donna Estia entra formalmente in un convento, e dedica la sua vita ad un determinato cammino spirituale. Per lei, il passaggio è naturale, è l’approfondimento dell’impegno a una devozione già praticata.
La vecchiaia
C’è sempre qualcosa di “antico e saggio” che aleggia intorno alla donna Estia, che riesce ad invecchiare con grazia. È capace di vivere sola e spesso lo ha fatto per tutta la vita.
Le due principali crisi emotive che si presentano alle donne tradizionali sono il “nido vuoto” e la vedovanza. Ma sebbene la maggior parte delle donne Estia siano mogli e madri, non sentono un gran bisogno di nessuno dei due ruoli, che, quando le vengono a mancare, quindi, non la portano alla depressione, come accadrebbe invece alle donna Demetra o Era.
Quello che risulta difficile alla donna Estia è far fronte al mondo esterno. Se un divorzio o la vedovanza la costringono ad assumersi la responsabilità del “capofamiglia”, per la quale non è portata, e non dispone di risorse economiche, è probabile che vada a far parte della schiera dei poveri decaduti, perché in genere la natura e l’esperienza non l’hanno agguerrita per sapersi muovere con successo nel mondo.
Anche se a volte la donna Estia, da anziana, può avere bisogno di un sussidio sociale per integrare le entrate, il suo spirito non è affatto impoverito. Spesso vive da sola gli ultimi anni, senza avere alcun rimpianto per la vita e senza avere alcuna paura della morte.
Nel prossimo articolo parlerò delle difficoltà psicologiche della donna Estia.
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