fbpx

La paura del parto

da | Mag 19, 2020

Nella mia esperienza professionale mi capita di parlare con donne in gravidanza, magari prossime al parto, che hanno paura di questa esperienza, del travaglio e del parto. Infatti più ci si avvicina alla nascita del proprio bambino e più si iniziano a provare varie emozioni e sensazioni, come ansia e paura per quello che potrebbe succedere e come potrebbe andare. C’è da dire che il dolore delle contrazioni del travaglio è fisiologico. Il nostro corpo, durante il travaglio, rilascia le endorfine, una “droga naturale” che attenua il dolore.

Le donne si potrebbero domandare: andrà tutto bene? Il bimbo starà bene? Proverò dolore, e sarò in grado di sopportarlo? Perderò il controllo?

Tutte domande lecite e normali che quasi ogni donna in gravidanza si pone.

Questo vissuto di ansia e preoccupazione potrebbe essere alimentato dall’ascolto dei racconti che fanno le altre donne: “Io ho fatto 20 ore di travaglio”, “io non ce la facevo più!”.

Paura del parto: primo parto o parti precedenti

Si può aver paura del parto se si sono avute esperienze traumatiche o comunque pesanti in parti precedenti, ma si può temere il travaglio e il parto anche se si vive questa esperienza per la prima volta, forse proprio perché non si sa a cosa si va incontro.  

“Dal punto di vista psicologico, è un po’ come se la donna si trovasse nelle stesse condizioni di suo figlio che deve venire al mondo”, commenta Monica Grigio, psicologa e psicoterapeuta,  Responsabile del Servizio di Psicologia Clinica Perinatale all’ospedale Buzzi di Milano.Deve infatti attraversare una specie di prova, un passaggio obbligato. E per quanto possa cercare di arrivare preparata e di mettere a punto strategie per affrontarlo, un certo margine di incognite resta”.

Superare la paura

Per superare la paura del parto è utile scegliere l’ospedale dove andare a partorire, il ginecologo e l’ostetrica con cui ci si senta in sintonia e in confidenza, e su cui si ripone fiducia.

E’ importante che la donna si prenda cura di sé stessa e del suo corpo per tutto il periodo della gravidanza.

E’ inoltre importante condividere le proprie paure con le persone che si hanno vicine: il proprio compagno, la mamma e il ginecologo o l’ostetrica. Parliamo di ciò che ci fa paura, esprimiamo i nostri pensieri, emozioni e sensazioni, così riusciamo a comprenderli per arrivare al giorno del parto con una maggiore consapevolezza dei nostri vissuti interiori.

Come detto sopra, scegliamo un ambiente accogliente per partorire, e chiediamo la presenza di persone a noi fidate, questo ci aiuta ad essere più serene e rilassate.

Quando pensiamo al momento del parto non focalizziamoci solo sugli aspetti negativi e su ciò che potrebbe andare male. Dobbiamo avere fiducia in noi stesse e nelle nostre capacità, il nostro corpo è programmato per partorire. Assecondiamo l’istinto e facciamoci guidare da chi ci segue, come il ginecologo o l’ostetrica.

La tocofobia: quando la paura è eccessiva

Detto ciò, tutte le donne sono preoccupate per il parto, ma quando l’ansia e la paura sono eccessive è probabile che ci sia una problematica. Si parla di tocofobia quando si ha una paura patologica del parto.

La futura mamma probabilmente percepisce che il suo timore per il parto è eccessivo: non riesce più a godere dei bei momenti che la gravidanza porta con sé, ma pensa solo al momento del parto e affronta questo vissuto con angoscia.  

Oltre che la donna stessa, potrebbero accorgersi del suo disagio le persone che la circondano, come la madre e il compagno, o il ginecologo o l’ostetrica da cui la donna è seguita. E’ infatti spesso il ginecologo che percepisce se c’è qualcosa che non va, quando già dalle prime visite la mamma lo riempie di domande, anche sul momento del parto che è ancora lontano. Il ginecologo potrebbe cogliere un campanello d’allarme se la donna ha pensieri che la preoccupano in merito al travaglio e al parto.

È importante in questi casi un lavoro di equipe: in questo modo le varie figure professionali riescono a creare una rete che sia di supporto ad una futura mamma, soprattutto nel momento in cui questa presenta qualche problematica o difficoltà.

Spesso è appunto il ginecologo che chiede l’intervento di uno psicologo se percepisce che qualcosa non va. A volte le donne pensano che non sia utile l’aiuto di uno psicologo, invece è importante far capire loro che bisogna guardare in faccia le proprie paure, per conoscerle e acquisirne consapevolezza. Frequentemente la paura del parto può essere dovuta a qualcos’altro, è quindi utile guardarsi dentro e conoscersi a fondo.  

Probabilmente ti sei rivista in queste parole, anche tu hai paura del parto e non sai come affrontare queste emozioni, come accoglierle. Se senti la necessità di condividere i tuoi timori e le tue perplessità mi puoi contattare per una consulenza in studio o on-line.

Fonti:

https://quimamme.corriere.it/parto/preparazione/parto-quando-la-paura-prende-il-sopravvento

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

La sindrome di Bianconiglio

Ti senti sempre di fretta? Avresti bisogno di 48 ore al giorno? Senti di non avere tempo per far tutto? Forse soffri della "Sindrome del Bianconiglio". Ricordi il piccolo coniglietto di Alice nel Paese delle Meraviglie che le grida saltellando: "Ho fretta! È tardi!"?...

L’Amore: si vive di ciò che si dona

Jung diceva: " Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona". Nell'amore, in amicizia e in qualunque tipo di relazione. Ma che cos'è l'Amore? È il movimento psichico che unisce due persone e crea la Relazione. Jung diceva che il nostro ideale è...

Il mio lavoro: la psicoterapia con i miei pazienti

Riflettevo... Quando frequentavo la scuola di psicoterapia, alcuni professori dicevano che non si deve pensare ai pazienti usciti dalla porta dello studio. Non ci dovremmo portare il lavoro a casa, altrimenti le storie dei pazienti ci appesantiscono e ci riempiono la...

Catcalling: il filo sottile tra molestia e complimento

Se sei una donna ti sarà capitato di ricevere fischi per strada, di ascoltare qualcuno che grida “ciao bella” o suona il clacson, almeno una volta nella vita. Fischi, battute, suoni col clacson, allusioni sessuali, vengono considerate molestie di strada. Nel 2014 è...

Ansia da vacanze

Avete mai provato ansia quando state per partire per le vacanze? Io sì, a volte! Settimane a fare il conto alla rovescia per la partenza per le vacanze estive, programmi, fantasie sui luoghi che visiteremo...ed eccola, la nostra ansia si presenta puntuale. Secondo un...

Quanto siamo condizionati dal giudizio degli altri?

Ma quanto ci condiziona il giudizio altrui? Vi racconto una storiella: <C’erano una volta un vecchio, un bambino e un asinello in viaggio. Arrivati ad un villaggio , gli abitanti dicono: “Guardate quel vecchio, va a piedi quando invece potrebbe andare sull’asino”....

L’esperienza del lutto

Il lutto è un'esperienza che fa parte della vita. È un momento molto doloroso, a cui ognuno di noi può reagire in modo diverso. Avevo 24 anni quando è mancata una persona a me molto cara: un'età in cui non si pensa alla morte, a...

Il vissuto dell’ansia

Il vissuto d'ansia: la mia esperienza Sono 8,5 milioni gli italiani che almeno una volta nella vita hanno sofferto di disturbi d’ansia, la patologia psichiatrica più comune nel nostro Paese. Nella mia esperienza ho potuto notare...

Le dee vulnerabili

Le tre dee vulnerabili sono Era, dea del matrimonio, Demetra, dea delle messi, e Persefone, nota come Kore, o Fanciulla, regina del mondo sotterraneo. Queste tre divinità impersonano gli archetipi dei ruoli tradizionali della donna: moglie, madre e figlia. Sono le dee...

Difficoltà psicologiche della donna Estia

https://www.youtube.com/watch?v=vHhp5kQM00E Le principali difficoltà della donna Estia sono in stretta relazione con quello che mancava alla dea; fra tutte le divinità dell’Olimpo era l’unica a non essere rappresentata con un aspetto umano: le mancava un’immagine o...

Hai domande?