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Le dee vergini: Artemide, Atena e Estia (seconda parte)

da | Giu 19, 2020

Le donne Artemide, Atena ed Estia hanno la capacità di concentrare l’attenzione su ciò che le interessa e di lasciarsi assorbire da quello che stanno facendo, escludendo tutto il resto. Una capacità di concentrazione cosciente fa sì che la donna si concentri sulla soluzione di un problema o sulla realizzazione di un progetto, senza lasciarsi interrompere dalle esigenze di chi le sta intorno, senza prestare attenzione al suo stesso bisogno di mangiare o di dormire, e ciò la porta alla realizzazione di ciò che fa.

Danielle Steel, scrittrice, che ha venduto molte copie dei suoi romanzi, è un esempio di coscienza concentrata. Parlando di sé ha detto che lavora, quando sta scrivendo e deve ultimare un romanzo, venti ore al giorno e dorme dalle due alle quattro ore per notte. Questo ritmo dura sette giorni a settimana, per sei settimane.

Quando l’attenzione è rivolta all’interno, verso un polo spirituale, che è dimensione di Estia, la donna in cui questo archetipo è forte riesce a meditare per lunghi periodi, senza lasciarsi distrarre da ciò che la circonda.

Modi di essere e di comportarsi

Le donne dominate da una dea vergine spesso evitano di impegnarsi nei ruoli femminili tradizionali, e per sviluppare i loro talenti si dedicano in maniera esclusiva alla realizzazione di quanto ha per loro un valore personale. Il problema è essere fedeli a se stesse e adattarsi a vivere in “un mondo di uomini”.

Esempi delle qualità della dea vergine sono donne che seguono le proprie inclinazioni e diventano campionesse di nuoto, femministe impegnate, esperte di statistica, scienziate, dirigenti di industria, cavallerizze, casalinghe, oppure donne che entrano in convento.

 

Quando Atena e Artemide sono aspetti ben sviluppati della personalità, la donna è sicura di sé per natura, pensa correttamente, sa che cosa vuole e si sente a suo agio nelle situazioni competitive.

 

Le tre dee vergini non venivano trasformate dall’esperienza con gli altri. Non erano mai sopraffatte dalle emozioni, erano insensibili alla sofferenza, non contaminate dai rapporti  e inaccessibili al cambiamento.

Allo stesso modo, più una donna è concentrata sul percorso che intende seguire, più è probabile che, come le dee, non venga influenzata profondamente dagli altri.

Questa concentrazione la esclude dalla sua vita emotiva e istintuale, e dal legame con gli altri. Non le importa veramente di nessuno, e non sa cosa sia un’intimità emotiva.

Una donna che si identifica con un modello di dea vergine, può condurre una vita unilaterale e spesso solitaria, dove nessuno è veramente significativo e importante. Però, mentre la dea rimane fissata al suo ruolo, la donna nel corso della sua vita può crescere e modificarsi.

Così, anche se manifesta una somiglianza innata con una dea vergine, potrà scoprire quello che potrebbe insegnarle Era in tema di rapporti impegnati, potrà sentire lo stimolo dell’istinto materno e quindi imparare da Demetra, oppure potrà innamorarsi e scoprire improvvisamente che anche Afrodite faceva parte di lei.

Nel prossimo video parlerò della dea Artemide.  

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