Il lutto è un’esperienza che fa parte della vita. È un momento molto doloroso, a cui ognuno di noi può reagire in modo diverso.
Avevo 24 anni quando è mancata una persona a me molto cara: un’età in cui non si pensa alla morte, a maggior ragione se la persona che viene a mancare è una tua coetanea.
Ho versato tante lacrime, forse è stata la prima volta che la vita mi ha messo di fronte ad una grande sofferenza, un forte dolore: quante cose avremmo potuto fare ancora insieme? Saremmo dovute andare a prendere un caffè, che purtroppo non abbiamo mai preso…
Oggi, nel mio lavoro, mi capita di avere di fronte persone che stanno affrontando un lutto: la mia profonda empatia mi porta spesso a sentire tutto il loro dolore.
E rifletto, in seduta, su alcune parole che voglio condividere anche qui:
<“Dottoressa, non riesco ad elaborare questo lutto…” “Cosa non va nel suo modo di affrontare questa perdita?”
“Non riesco a dimenticare quella persona, la vedo dappertutto, la sogno. Continuamente. Mi capita spesso di pensarci. A volte, la disegno. Come si fa a superare questa mancanza?”
“La mancanza non è da superare, ma da vivere. Stia in quel vuoto, si accomodi proprio lì. Per tutto il tempo necessario. E si gusti tutte le chiamate che quella persona le sta rivolgendo.
Quando le sembra di vederla tra la folla, quando la pensa e quando la sogna non è perché il suo cuore è malato.
È semplicemente l’anima del suo caro che è venuta a trovarla. Impari a celebrare le sue manifestazioni: arrivano dal cielo, non dalla sua mente!”
“E cosa vuole da me quando mi appare?”
“Portarle Amore. E farle capire che c’è un continuo scambio tra il mondo visibile e quello invisibile. Ma lei continua a fuggire da questi tentativi di carezze rivolte alla sua anima. E’ ora di celebrare i segnali che l’universo ci invia. Di accoglierli. Di andarli a cercare. E di smetterla di scambiare l’amore con la malattia”.>
(Elena Bernabè)
Trovo che queste parole siano bellissime, profonde e ricche di significato. Alleviano un po’ la sofferenza di un cuore ferito.
È proprio vero che la mancanza di una persona la dobbiamo vivere, attraversare… E immaginare che un filo invisibile unisce le nostre anime, le nostre esistenze, sentire la presenza di qualcuno che abbiamo tanto amato sempre vicino a noi.
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