Ma quanto ci condiziona il giudizio altrui?
Vi racconto una storiella:
<C’erano una volta un vecchio, un bambino e un asinello in viaggio. Arrivati ad un villaggio , gli abitanti dicono: “Guardate quel vecchio, va a piedi quando invece potrebbe andare sull’asino”. “Hanno ragione” dice il vecchio e sale sull’asinello.
Continuando il viaggio incontrano un altro villaggio e gli abitanti vedendolo dicono: “Guardate quel vecchio. Lui va sull’asino e il bambino va a piedi”. “Hanno ragione” dice il vecchio, e prende il bambino con sè sull’asino.
Arrivano ad un terzo villaggio e gli abitanti lo guardono sdegnati e dicono: “Guardate quel vecchietto. Sono in due sopra l’asinello”>?
Questa storia fa riflettere, perché dimostra quanto il giudizio altrui possa condizionarci e ci porti a cambiare comportamento in una situazione; è la dimostrazione dell’atteggiamento che assume chi cerca di accontentare sempre gli altri.
Quello che ho imparato con il tempo è che saremo sempre criticati e messi in discussione, al di là del nostro comportamento.
Quante volte hai evitato di mettere un vestito perché hai pensato: “Chissà cosa penseranno gli altri!”? O quante volte ti sei sottratta dall’esprimere il tuo pensiero per paura di essere giudicata? È quasi scontato che non si possa piacere a tutti, e menomale…altrimenti non esisterebbe la diversità.
Piuttosto che cercare l’approvazione degli altri, cerchiamo di piacere a noi stessi: di fondo quello che pensano gli altri, dice molto di loro e poco di noi.
Cosa fare per non sentire troppo il giudizio degli altri? Ecco alcune strategie:
– Sii consapevole che gli altri possano avere opinioni diverse dalle tue, e accogli questo dato di fatto…qualcuno ti criticherà sempre, ma quello è il suo modo di leggere la realtà, non il tuo.
– Accetta il fatto che tutti abbiamo dei limiti e non possiamo essere perfetti, tutti commettiamo degli errori, e va bene così!
– Ascolta comunque le critiche che ti arrivano, magari possono essere costruttive e possono suggerirti qualcosa per farti migliorare.
– L’importante è rimanere sempre fedeli a se stessi, e non modificare aspetti di sé per compiacere gli altri.
Più che concentrarci su quello che pensano gli altri, dovremmo essere centrati su noi stessi: dire sempre di sì e acconsentire alle richieste altrui anche se non vorremmo, è una violenza e una mancanza di rispetto verso il nostro essere.
Le critiche si accettano solo se sono costruttive e funzionali al nostro benessere.
Concludo con una riflessione: ma poi gli altri sono davvero così interessati a quello che facciamo noi o sono il bersaglio, la proiezione della nostra insicurezza?
Se hai voglia puoi condividere una tua esperienza in cui hai sentito molto il giudizio altrui, e come ti sei comportata: hai ascoltato e seguito il tuo benessere o hai cercato di compiacere l’altro?
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