Rimanere insieme per i figli o separarsi?
Frequentemente, quando una coppia è in crisi, tende a chiedersi se sia un bene per i figli rimanere insieme, nonostante non si vada più d’accordo.
Rispetto a non molti anni fa lo scenario è alquanto cambiato: se si pensa ai genitori di venti, trenta anni fa, di fronte a questa scelta la gran parte delle coppie avrebbe deciso di rimanere insieme, per il benessere dei figli.
I genitori di un tempo erano disposti a sacrificare il loro benessere individuale, quindi anche se come coppia non si andava più d’accordo, non c’erano più amore e feeling, si continuava a stare insieme per amore dei figli.
Forse la donna ancor di più soffriva il peso di tutta la situazione, a causa anche del fatto che viviamo in una società patriarcale che ha spesso cercato di controllare e limitare, in un certo senso, la libertà alle donne.
Ma siamo sicuri che rimanere insieme nonostante le incomprensioni sia un bene per i figli?
Oggi, rispetto a non molto tempo fa qualcosa è cambiato. Le coppie, anche in base alle statistiche, si lasciano più frequentemente, perché, rispetto a un tempo, si tende a pensare alla propria serenità, al proprio benessere, oltre a quello dei propri figli. Se la coppia non sta bene insieme i figli ovviamente ne risentono.
E probabilmente rispetto al passato la donna può godere di più libertà di scelta, si sente meno imbrigliata da una società come la nostra e da determinati stereotipi che la nostra cultura porta con sé.
Come potrebbe essere sereno un figlio che ha genitori che stanno sempre a litigare, che vive in un clima di tensione e di aggressività? Se i genitori non sono sereni, come potrebbe esserlo il figlio?
Allora probabilmente è meglio lasciarsi. Alcuni studi hanno dimostrato che una conflittualità genitoriale influisce negativamente sul benessere psicologico dei figli.
Studi sull’argomento ribadiscono che non è la separazione dei genitori ad essere traumatica, dolorosa e dannosa per i figli, ma i continui litigi a cui questi devono assistere nella quotidianità.
Quindi, posto il fatto che qualunque scelta non sia facile e porti con sé sofferenza, la scelta migliore da fare per il benessere dei figli, è chiudere una relazione che danneggia sia i figli che i membri della coppia in sé.
Si è visto che i membri della coppia, una volta che hanno chiuso la loro relazione, riescono a riacquistare un benessere psicologico e una serenità che era andata perduta.
Di contro, anche i figli gioveranno della separazione. Infatti, i figli di coppie conflittuali potrebbero sviluppare problemi di insicurezza, instabilità emotiva, difficoltà relazionali, e a volte potrebbero anche sentirsi colpevoli della situazione che intercorre tra i genitori.
Ma dopo la separazione, che cosa cambia?
E’ bene premettere che non è una regola il fatto che sia meglio divorziare. Anche dopo un divorzio i figli possono avere problemi e vivere la situazione con difficoltà, perché una separazione porta dietro di sé sempre grandi vissuti emotivi, anche a causa del fatto che vedranno solo un genitore alla volta.
La cosa fondamentale è sempre quella di tenere fuori i figli dalle discussioni genitoriali per tutelarli.
I figli, come i genitori del resto, devono ritrovare un nuovo equilibrio dopo la separazione. Più i genitori saranno comunicativi e chiari con loro, in grado di collaborare tra di loro, più i figli si adatteranno alla nuova situazione.
E’ importante la comunicazione: ai figli, soprattutto se piccoli, bisogna spiegare in modo semplice quello che sta succedendo.
Bisogna chiarire loro che la separazione è una scelta definitiva. I bambini, ma anche i ragazzi, devono sapere che nonostante i genitori non stiano più insieme, c’è sempre una base sicura che li accoglie al momento del bisogno.
E poi bisogna essere sinceri con loro, spiegare naturalmente il motivo della rottura, cosicché, magari, non si sentano i responsabili della fine della relazione dei genitori.
Bambini e adolescenti possono sentirsi in colpa per la fine della storia dei loro genitori: è bene dare loro la sicurezza che non hanno responsabilità alcuna nella situazione, e che potranno sempre contare su mamma e papà.
I figli ne risentono per la separazione?
Certamente, anzi la separazione, sia per i figli che per i genitori, provoca un periodo di stress che viene vissuto come un lutto, con il dolore che ne consegue.
Inizialmente i figli, soprattutto i bambini, fanno difficoltà ad accettare la separazione, rifiutano l’idea che questo possa succedere e temono di poter perdere un genitore.
Con il tempo arriva la consapevolezza che la cosa sia inevitabile, e provano rabbia, verso i genitori o anche nei loro rapporti interpersonali.
Successivamente, soprattutto i più piccoli, cercano di far riavvicinare i genitori; è importante spiegare loro che i figli non possono fare niente per far rimettere insieme mamma e papà.
Si arriva poi alla consapevolezza di quello che sta succedendo, e i bambini si possono sentire tristi e piangere facilmente.
Alla fine tutti i figli arrivano all’accettazione della situazione, il raggiungimento della quale dipende anche dal comportamento dei genitori.
Se il bambino si sente amato e rassicurato, in una condizione stabile, ha compreso e accettato appieno la separazione.
Ciò che è importante è la tranquillità e la serenità dei figli
I figli di genitori separati vivono bene, nonostante a volte si pensi che non sia così.
Studi scientifici sottolineano che non vi è molta differenza a livello comportamentale ed emotivo tra figli di genitori separati o che stanno insieme.
Ovviamente il fatto che i genitori si lasciano ha sempre una carica emotiva per un figlio, come è stato ribadito sopra, perché ne viene naturalmente coinvolto.
Ma per il benessere psicofisico dell’intero nucleo familiare, chiudere una relazione conflittuale e dannosa, a volte è l’unica scelta plausibile.
Per concludere: è meglio rimanere insieme o lasciarsi?
Detto ciò, allora probabilmente non ha più senso rimanere insieme per il bene dei figli, perché se veramente si vuole loro del bene e si vuole la loro tutela, si deve dar loro la possibilità di vivere in un clima pacifico, privo di conflitti, ma ricco di comunicazione e discussioni.
La sociologa Christine Carter ritiene che non è lo stare insieme o il lasciarsi che influenza la crescita e il benessere dei figli, quanto la qualità della relazione; infatti come si è più volte ribadito bambini e ragazzi hanno bisogno intorno a loro di serenità e tranquillità.
Se in questo periodo vivi una situazione familiare di disagio, in cui i litigi e le discussioni pesanti sono sempre in agguato, cerca di riflettere, per portare la discussione su un altro binario e cercare di aprire un confronto sulle esigenze reali della coppia. Se però non dovessi riscontrare miglioramenti e non sai come comportarti con il tuo partner e con i tuoi figli, mi puoi contattare per una consulenza in studio e on-line.
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