Soprattutto quando si è giovani, in genere nella fascia di età tra i 20 e i 30 anni si pensa e si fantastica sull’andare a vivere da sole. Si ha bisogno di crearsi la propria indipendenza, di essere autonome e libere da quello che potrebbero essere i vincoli familiari.
Con tanti sacrifici magari si riesce anche a trovare un monolocale tutto per sé, in cui poter essere finalmente libere di fare ciò che si vuole: fare cene, invitare amici e gestire la casa in base ai propri gusti e alle proprie esigenze.
Se si decide di prendere una casa tutta per sé si mette anche in conto il fatto che ci potrebbero essere dei momenti in cui ci si sentirà sole. Infatti, dopo l’entusiasmo dei primi mesi, magari a volte si vorrebbe la compagnia di qualcuno.
Vivere sole comporta dei momenti in cui si può provare solitudine. Quando si torna a casa dal lavoro non c’è nessuno che ci aspetta e si pranza o si cena da sole. Si avrebbe la voglia e il desiderio di raccontare a qualcuno la nostra giornata e di condividere con qualcuno dei momenti di relax.
Ci si può sentire sole anche in posti affollati
E pur vero che ci si può sentire sole anche in mezzo alla folla, è diverso stare sole dal sentirsi sole: sentirsi sole è uno stato interiore, ma vivere da sole probabilmente accentua il sentirsi nello stato di cui si sta parlando.
La solitudine, che come detto si può provare anche se conviviamo con altre persone, fa paura perché si teme di rimanere da sole, di ritrovarsi isolate e senza il contatto e la presenza di qualcun altro, e perché ci mette in contatto con la nostra interiorità e con le nostre angosce.
E’ una condizione vissuta da tutti, donne e uomini, e si può provare in tutti i momenti della vita. L’esperienza di stare soli con se stessi è un vissuto che tutti noi nel corso della vita devono affrontare e con cui devono fare i conti.
Vivere la solitudine
Generalmente si tende a leggere la solitudine come qualcosa di negativo, viene spesso connessa alla tristezza, alla malinconia e alla mancanza degli altri. Ed in parte è vero, lo dice la parola stessa. Però, se si impara a vivere la solitudine, ad affrontare le proprie paure, si apprezzano anche i momenti che questa condizione offre. Con il tempo si impara ad entrare in contatto con se stessi e con la propria interiorità.
La solitudine dà alla donna, ma anche all’uomo, molte opportunità per maturare, anche se come detto si tende a pensare che sia una condizione sgradevole da cui ci si deve sottrarre.
Questo vissuto umano, come detto precedentemente, non è un qualcosa da dover eliminare, ma dà l’opportunità di vivere una serie di emozioni e sensazioni che insegnano a conoscere meglio se stesse. Nel momento in cui si sta bene con se stesse non si soffre più la solitudine.
E nel momento in cui si sta bene con se stesse poi si sta bene anche con gli altri. È importante saper stare bene quando si è sole con i propri pensieri, lontani dalla frenesia della quotidianità.
La società attuale
Nella società attuale non si è più abituati a provare noia e a vivere i momenti di solitudine che fanno parte della vita di tutti. Piuttosto si tende a riempire tutti i momenti di vuoto.
Invece è proprio dai momenti di vuoto, di confusione, di paura e di smarrimento, di assenza di supporto che nasce qualcosa di nuovo.
In psicologia della Gestalt questo vuoto viene chiamato “vuoto fertile”, da cui viene alla luce qualcosa di nuovo per la nostra crescita e per il nostro cambiamento interiore.
L’essere sempre connessi, a causa delle nuove tecnologie, a volte, fa perdere di vista quello che è il mondo reale con tutte le sue sfaccettature.
Invece, proprio psicologicamente, si ha il bisogno di staccare dal caos del mondo moderno.
La solitudine dovrebbe permettere l’incontro con il proprio sé e la comprensione delle proprie emozioni. Essa può essere un terreno fertile per una maggiore conoscenza della propria interiorità, che permette anche un rapporto più consapevole con l’altro. Saper stare sole è una risorsa che non bisogna sottovalutare.
Vivere sole e provare solitudine: cosa fare?
Detto ciò: che cosa si può fare nei momenti in cui ci si sente solie?
Ribadendo il fatto che, la solitudine si può provare in qualunque condizione e situazione, magari questo vissuto si può accentuare quando si vive sole e si passa più tempo senza la compagnia di qualcuno, si ha più tempo per riflettere su di sé e, come detto, provare anche noia.
Bisogna imparare a sentire e riconoscere le nostre emozioni, anche quelle negative: conoscere ed essere in contatto con il nostro mondo interiore ci apre le porte ad una maggiore conoscenza del nostro modo di essere e di stare al mondo.
In che modo? Quando siamo sul divano e proviamo noia, o ci sentiamo sole, abbandoniamoci alle sensazioni che stiamo provando, anche alla paura. E anche alla noia: è dai momenti di noia che esce fuori la nostra creatività.
Vivere da sole come esperienza di crescita e maturazione psicologica
Allora andare a vivere da sole sarà veramente una grande esperienza di vita, che insegna non solo a sapersi gestire a livello pratico, tra spese e organizzazione della casa, ma insegna anche a stare maggiormente attente alla nostra psiche e a tutte le possibilità che abbiamo dentro di noi.
Impareremo a vivere sole e provare solitudine, ma con una consapevolezza in più: che la solitudine non ha solo una valenza negativa, ma è un vissuto che aiuta a crescere e maturare, se viviamo tutte le emozioni e le sensazioni che ci attraversano.
Riporto una frase di Nietzsche che mi sembra esplicativa: “la mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario, io odio chi ruba la mia solitudine , senza, in cambio, offrirmi una vera compagnia”.
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